Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

478374
Angelo Secchi 50 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
  • UNIPIEMONTE
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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

Senza pretendere di descrivere per minuto tutte queste capricciose figure, ci limiteremo a scorrere le principali per dare una guida al lettore, che

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Le zone sono complementari come si vede e dietro misure esatte i limiti furono trovati perfettamente corrispondenti. Con fortissimi mezzi le zone

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Esso è formato di zone continue sfumate e di righe lucide brillanti graduate in intensità. Le zone sono indecomponibili in linee distinte nello

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«29 novembre. Coll’oculare cilindrico si vede un oggetto superbo e tutto a colonnato. Le colonne parziali sono tutte decomponibili in linee. Tutte le

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«13 dicembre. È il massimo di bellezza che possa idearsi, le linee lucide sono più larghe e vive dal lato del rosso. Coll’oculare sferico ordinario

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profondamente solcato che nel massimo, ed allora le righe fine secondarie sono difficili a vedersi. Citeremo fra le variabili più importanti le

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Vedi in fine la tavola contenente questo alfabeto per quelli che non ne fossero pratici. — Le seguenti nozioni elementari del § III benchè inutili

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Le Nebulose.

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Chi desidera vedere una numerosa raccolta delle forme bizzarre di questi oggetti, oltre le memorie originali di Herschel e Lord Rosse, Lassel ed

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Da questi fatti la probabilità di un moto nelle stelle era divenuta certezza, ma le osservazioni grossolane de’ tempi anteriori, e la piccolezza di

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che le direzioni di questi moti sono identiche in certi gruppi naturali di stelle vicine. Così, per esempio, nel gruppo delle 7 stelle dell’Orsa le

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Donde risulta che i moti proprii sono in proporzione delle grandezze. Separando però le stelle in semplici e doppie, risulta che le stelle doppie

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A fine di riuscire nell’intento malgrado tali difficoltà, analizziamo separatamente i fatti, e cominciamo dal supporre immobili tutte le stelle

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Questi lavori erano tutti fondati sulle osservazioni dell’Emisfero Nord. Galloway volle discutere le osservazioni dell’Emisfero Sud, e partendo dalle

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Ma questa probabilità non basta a stabilire il fatto. Un argomento più consistente si ha dalla considerazione de’ moti proprii. Se le stelle sono

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Le stelle doppie di cui si è finora calcolato il periodo sono poche assai, e di queste stesse incerte sono non poche. Solo il tempo potrà renderci

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Per vedere il peso di questo argomento primieramente deve farsi una riflessione. È un fatto provato già (vedi sopra § I) che le stelle grandi hanno

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le stelle visibili nei grandi strumenti possono dirsi un 20 o 30 milioni, le realmente esistenti sono molto di più: la sola Via Lattea in alcuni siti è

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Ipparco avendo scoperto la legge del fenomeno, per risparmiare il calcolo delle correzioni, trasportò le posizioni delle stelle dall’Equatore all

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diffuse notizie le troverà nell’opera le Soleil, Vol. II.

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pianeti da Giove all’estremo confine del sistema, ove le masse sono le più grandi, e le densità piccolissime talchè per alcuni è minore assai di

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Se le stelle fossero tutte di una stessa grandezza assoluta, la loro distanza relativa si potrebbe subito concludere dal rapporto delle loro luci

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Le Costellazioni.

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Si dice comunemente che le stelle delle principali grandezze sono distribuite nella vôlta celeste tanto irregolarmente che non danno luogo ad alcun

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Qui si vede senza difficoltà come le stelle maggiori sono quasi egualmente distribuite; ma che le minori sempre più si addensano fino ad essere 12 e

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Le lettere B, A, indicano le grandezze, di Bessel e Argelander.

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2.° Che in proporzione le stelle minori sono più copiose presso il piano galattico che non le maggiori.

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All’incontro se le stelle sono più vicine fra loro realmente ove le vediamo apparentemente più dense, allora scelta una sfera di visibilità di un

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Però è da avvertire che le due ipotesi non si escludono l’una l’altra assolutamente, potendo darsi che le stelle in certe direzioni siano più dense

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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

Perciò riassumendo dai paragrafi precedenti la numerazione delle stelle, abbiamo la seguente tavoletta, nella quale la prima colonna dà le grandezze

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Vediamo ora quali raggi le sfere devono avere per contenere le stesse classi di stelle supponendo che la loro densità apparente sia anche reale. La

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Per le carte più scientifiche e dettagliate che comprendono le stelle telescopiche, noteremo in prima il grande atlante di Harding, in foglio grande

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Ma le stelle che ci sono visibili non fanno tutte parte dell’unico sistema galattico. Molti gruppi ne sembrano indipendenti, come le Nebulose

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Un catalogo di stelle è una lista nella quale esse sono disegnate coi loro nomi e grandezze usuali, insieme colle coordinate di precisione e le loro

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6.° Le stelle che apparentemente ci sembrano le più grandi, sono anche le più vicine, e la distanza è la causa principale, benchè non unica, dell

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9.° Le dimensioni assolute che hanno le stelle e le Nebulose e le loro reciproche distanze ci sono affatto sconosciute, mancando esse di parallasse

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mezzo continuo, che chiamiamo etere, e noi siamo in contatto con le regioni più estreme dello spazio mediante questo mezzo misterioso, le cui vibrazioni

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La prima colonna contiene i nomi volgari delle stelle secondo le costellazioni, le lettere di Bayer e il nome particolare se la stella lo ha. La

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Dai lavori di W. Herschel per le stelle maggiori risultò che le grandezze usuali stavano in proporzione dello splendore colla seguente legge:

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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

Questi risultati sono veri soltanto nel medio generale delle varie classi; per le stelle individuali le differenze sono immense. Così noi abbiamo

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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

che solo alcune poche fra le più brillanti non erano fisse, onde dal loro errare furono dette pianeti. Queste furono studiate a parte e si fissarono

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Il lettore potrà per tal uso consultare gli Atlanti di Bode, l’Uranometria di Argelander, l’atlante di Heis, le carte di Dorna, e le carte di Dien

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Le stelle isolate sono più difficili a rilevarsi che le doppie, mancando ogni termine di confronto anzi piuttosto si ha un termine che le

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In certe costellazioni dominano con frequenza le stelle di alcuni colori speciali come nelle Pleiadi l’azzurro, in Orione il verdino, nell’Eridano e

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Egli è perciò che ilp. Sestini cercò di fissare e stabilire dietro apposite ricerche lo stato attuale del cielo sotto questo rispetto, e le sue

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trovansi incandescenti nell’astro: uno studio simile doveasi pertanto eseguire sulle stelle. Due erano le cose principali da investigare: 1.° quali

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Oltre le macchie vi sono nel Sole delle parti più lucide dette facole, e queste generalmente accompagnano le eruzioni idrogeniche semplici. Le facole

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Tale è in poche parole la costituzione del Sole che risulta dal complesso di tutte le ricerche più accurate fatte fino al presente. Vediamo ora come

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Però queste due figure sono come limiti: nella prima, di α Orione, le righe nere sono intensissime, e le zone sono deboli: ma la stella essendo

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La più insigne fra le eccezionali è la stella γ (gamma) di Cassiopea che presenta le righe spettrali dell’idrogeno non nere per rovesciamento, ma

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